Storia e teoria di un'esperienza filosofica e politica
Saggi di: Carlo Altini, Mauro Bonazzi, Elisabetta Brighi, Giovanni Capecchi, Guillermo Graíño Ferrer, Maria Laura Lanzillo, Antonello La Vergata, Maurizio Merlo, Telmo Pievani, Jörg Rüpke, Luca Scuccimarra.
Guerra e pace sono da sempre le condizioni esistenziali delle società umane: fin da Platone, infatti, è evidente il nesso tra ordine dell’anima e ordine della città, così come, fin da Omero, è evidente il rapporto tra il «fondo» antropologico della violenza e le pratiche di guerra, la cui tragica efficacia è progredita di pari passo con lo sviluppo delle tecniche, soprattutto moderne. Al centro del binomio guerra/pace è dunque presente la questione filosofica – oltre che politica e antropologica – del male, soprattutto nel suo rapporto con il potere. Di qui le contraddizioni interne alla triangolazione tra potere, guerra e pace. Il potere serve per frenare la violenza o per incrementarla? La pace deve essere garantita «dall’alto» (cioè dal potere) o deve svilupparsi «dal basso» (cioè in una prospettiva anarchica)? La natura umana è in sé socievole o aggressiva? Date le condizioni storiche delle società umane, organizzate gerarchicamente, una condizione generale e permanente di pace è da considerarsi possibile o utopistica? La finalità principale di questo volume consiste proprio nella riflessione critica su tali questioni attraverso l’interpretazione delle teorie sulla guerra e sulla pace, incrociandone sia alcuni momenti storici, sia alcune dinamiche del mondo contemporaneo. Non si tratta infatti di elaborare e fondare un giudizio morale – peraltro ovvio – sulla guerra e sulla pace, ma di comprendere alcune distinzioni concettuali e trasformazioni pratiche che si sono verificate nella storia occidentale e che continuano tuttora a svilupparsi in forme contraddittorie.
A cura di | Carlo Altini |
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