Storia della direzione spirituale

Vol. I: L'età antica


Il testo, curato da Giovanni Filoramo, è il primo di tre volumi riguardanti la storia della direzione spirituale; i due successivi avranno per oggetto di studio la direzione spirituale nel Medioevo e nell’età moderna. Il volume in questione si concentra sull’età antica e fornisce un quadro della nascita e dello sviluppo della direzione spirituale. Gli studi qui presenti hanno l’ambizione di dimostrare come, al concetto di direzione spirituale formatosi in epoca moderna, preesistesse una pratica che rispondeva all’esigenza del credente di essere guidato nel proprio cammino di perfezione.
Il modo in cui la direzione spirituale si è presentata nelle epoche storiche è profondamente diverso, e questo primo volume si differenzia dagli altri anche perché la direzione spirituale è un fenomeno giunto a piena maturazione soltanto nel Cinquecento. La direzione spirituale è una pratica rispondente ad un bisogno umano fondamentale, costruire la propria identità partendo dall’imitazione di modelli forti, oppure facendosi guidare da un consigliere esperto. Per questo motivo è un fenomeno le cui radici si possono rintracciare nelle “origini” stesse del cristianesimo. La storia della direzione spirituale è una storia che «mette fin da subito in luce il modo plurale in cui semi e spunti, esempi e modelli neotestamentari sono stati riletti, incarnandosi di volta in volta in situazioni storiche, culturali e sociali profondamente diverse, creando in questo modo una molteplicità di pratiche, al punto che si sarebbe tentati di parlare dell’esistenza di “direzioni spirituali” molteplici e cangianti» (pp. 8-9). Il problema di fondo di una storia che si propone di indagare il lungo periodo è il rapporto tra la variabilità storica ed il ripresentarsi di forme, tipi, modelli che rimandano a strutture di fondo sistematicamente ricorrenti, come ad esempio la dimensione educativa, tipica del rapporto maestro-discepolo; quella sapienziale, sul modello degli “specula principis”; quella “mistagogica”, in cui il discepolo intraprende la via di perfezione già percorsa dal maestro; quella di discernimento, senza la quale nessuna direzione spirituale potrebbe esistere. In una prospettiva del genere viene privilegiato il carattere individuale della direzione spirituale che, attraverso un cammino di perfezione, conduce alla salvezza. Dunque il concetto stesso di direzione spirituale, almeno all’inizio di un’indagine come questa, non può essere definito in modo troppo rigido, vista la pluralità di forme che essa ha assunto fin dai primi secoli dell’èra cristiana.

Dati aggiuntivi

A cura di
Anno pubblicazione 2006
Recensito da
Anno recensione 2006
Comune Brescia
Pagine 532
Editore