Spiritualità e vita religiosa tra Cinquecento e Novecento


La raccolta di saggi di Massimo Marcocchi si presenta come un insieme omogeneo di studi riguardanti la storia della spiritualità tra Cinquecento e Novecento. Pur essendo scritti in tempi diversi e per occasioni diverse, i saggi costituiscono un insieme omogeneo e coerente. La raccolta è strutturata in modo da distinguere tre parti integranti tra loro. La prima parte riguarda la crisi religiosa tra Quattrocento e Cinquecento, l’Evangelismo, la Devotio moderna, gli Oratori del Divino Amore, le “sante vive” e i grandi spirituali quali Ignazio di Loyola, Filippo Neri, Francesco di Sales, Pierre de Bérulle, Vincenzo de Paoli, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Alfonso de Liguori, Antonio Rosmini, Giovanni Bosco ed altri meno noti ma altrettanto significativi. Per comprendere la trama dei reciproci influssi, l’autore ha consultato manuali di pietà, prediche, preghiere in italiano e in dialetto, canzoni popolari, leggende agiografiche, relazioni di missionari, testi liturgici, materiale iconografico, diari, epistolari. I saggi di questa prima parte del volume non mancano di analizzare le questioni relative all’applicazione dei decreti del Concilio di Trento che, oltre a creare il modello borromiano, hanno dato vita ad una pluralità di indirizzi di azioni pastorali, come nel caso dei vescovi Cesare Speciano e Carlo Bascapé.
La seconda parte dei saggi affronta il tema delle missioni cattoliche tra Cinquecento e Settecento. La missione moderna, nata nel XVI secolo, è un fenomeno imponente che diffonde il cattolicesimo oltre i confini europei: Messico, Perù, Brasile, Paraguay, Filippine, Africa, Cina, India, Tibet, Persia, Georgia, Marocco, Canada. L’azione missionaria fu essenzialmente opera degli ordini mendicanti (vecchi ordini religiosi quali Francescani, Domenicani, Agostiniani, Carmelitani, Mercedari, Girolamini) e delle nuove congregazioni cinquecentesche (Teatini, Cappuccini, Fatebenefratelli, Oratoriani e soprattutto Gesuiti). Mentre nell’America spagnola e portoghese la “conquista spirituale” è impetuosa, disordinata e contraddittoria, in Oriente e specialmente in Cina e Giappone i Gesuiti cercarono di adattare il cristianesimo alle antiche tradizioni culturali e religiose locali, anche se non è ancora possibile parlare di “inculturazione”.
Il volume si conclude con una raccolta di saggi di storia della storiografia in cui spiccano gli incontri con autorevoli esponenti della storiografia contemporanea, alcuni dei quali sono stati maestri dell’autore. (Lortz, Jedin, Bendiscioli).

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2005
Recensito da
Anno recensione 2006
Comune Brescia
Pagine 956
Editore