La conversione

Da Roma pagana a Roma cristiana


Il 29 ottobre del 312, dopo la vittoria su Massenzio, Costantino evitò di salire al Campidoglio e di rendere omaggio al culto di Giove Ottimo Massimo: in quella data e con quel gesto viene segnata una svolta epocale, che consiste nella definitiva scomparsa della cerimonia del “trionfo” da parte degli imperatori, una cerimonia che era profondamente radicata nel sistema religioso e nel costume della Roma pagana. Fraschetti – che insegna Storia economica e sociale del mondo antico all”Università La Sapienza – prende le mosse da quell”avvenimento per elaborare una minuziosa analisi di come è avvenuto il passaggio al cristianesimo da parte del mondo romano. Le pagine del libro ci introducono non soltanto nel complesso mondo delle cerimonie e della liturgia imperiale, ma anche nei momenti quotidiani di una civiltà in una fase delicata che durò molto a lungo. Infatti nella transizione dal sistema politeistico pagano al cristianesimo il mutamento ha conosciuto una complessità di svolgimento che risulta in modo evidente nei ritmi della vita civica: le cadenze del calendario, ad esempio, dimostrano che ancora nel V secolo Roma era ancorata alla tradizione pagana. Le antiche festività sopravvivevano accanto a quelle cristiane e la vita ludica – i banchetti e le feste celebrate presso le tombe dei martiri, condannate da alcuni vescovi per l”eccessiva prodigalità e sfrenatezza – ricalcava ed esprimeva continuità (anche di date) con i banchetti pagani tenuti presso le tombe dei defunti nel giorno aniversario della loro scomparsa. Inoltre, a differenza di due altri grandi centri della nuova religione (Milano e Costantinopoli), la permanenza della cattedrale in San Giovanni in Laterano, cioè in una zona decentrata rispetto al Foro e al Campidoglio, era anche determinata dalla forte carica di tradizionalismo ancora prevalente nella cittadinanza romana. Ciò trova un altro preciso riscontro nel fatto che anche quando i re giungevano a Roma, la basilica di Pietro, pur essendo già divenuta una meta devozionale immancabile, non entrò mai a pieno titolo nel novero dei luoghi toccati dalla cerimonia dell”adventus (che aveva sostituito il “trionfo”). Con l”età di Costantino lo stile di vita cerimoniale degli Augusti ebbe invece una sostanziale modifica, avvenuta più rapidamente rispetto alla vita quotidiana, e si manifesta nell”esercizio eminentemente civile assunto dalle loro funzioni.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1999
Recensito da
Anno recensione 1999
Comune Roma-Bari
Pagine 352
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