Malgrado il corpo umano sia da oltre venticinque anni la questione centrale delle scienze della cultura e dell'antropologia storica, esso continua a rimanere enigmatico proprio come prima. Una delle forme in cui noi esperiamo il suo carattere enigmatico e imperscrutabile, in cui cioè esperiamo il corpo umano come 'corpus absconditum', è caratterizzata dalla polarità relativa alla scomparsa e al ritorno del corpo. Ma quali fatti vengono indicati con la scomparsa e il ritorno del corpo? A questa domanda possono essere date risposte diverse. Qui mi limiterò a trattare quattro costellazioni di problemi.
In primo luogo vorrei mostrare che la scomparsa del corpo con la morte e il ritorno del corpo con la nascita rappresentano le condizioni costitutive dell'evoluzione e del processo di ominizzazione. Senza la sua caducità, non si sarebbe data alcuna perdita del corpo dell'uomo originario, preistorico e primitivo, e quindi non si sarebbe data alcuna possibilità di sviluppo evolutivo verso il corpo dell'homo sapiens sapiens.
In secondo luogo vorrei chiarire che la scomparsa del corpo è in stretta relazione con la perdita della vita nella morte. In questo senso vorrei mostrare che la morte è un tema centrale delle scienze della cultura non solo sul piano filogenetico, ma anche su quello ontogenetico.
In terzo luogo vorrei sviluppare la questione relativa al ritorno del corpo con la nascita, cercando di capire perché tale ritorno viene tematizzato solo raramente nelle scienze della cultura. In questo modo potremmo capire anche cosa significa una filosofia o un'antropologia della nascita per l'autocomprensione dell'uomo dal punto di vista dell'antropologia storica.
Infine vorrei mostrare che il rapporto di tensione tra il superamento e il ritorno del corpo è di tipo dialettico. Dobbiamo pertanto concludere che nelle scienze della cultura e nell'antropologia storica è possibile verificare e indagare due movimenti – uno relativo alla scomparsa, l'altro al ritorno del corpo – che si intrecciano reciprocamente.
Riferimenti Bibliografici
- H.-D. Bahr, Den Tod denken, München, Fink, 2002;
- J. Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte, Milano, Feltrinelli, 1984;*
- V. Jankelevitch, Pensare la morte?, Milano, Raffaello Cortina, 1995;*
- E. Morin, Il paradigma perduto. Che cos'è la natura umana?, Milano, Bompiani, 1974;*
- L.-V. Thomas, Morte e potere, Torino, Lindau, 2006.
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