L’opera di Carlo Rambaldi sarà presente a Palazzo Ducale con due delle creazioni che lo hanno consacrato a maestro degli effetti speciali e grazie alle quali ha conseguito l’oscar nel 1980 e nel 1983: Alien (di Ridley Scott) ed E.T. (di Steven Spielberg).
In un’intervista Rambaldi ha dichiarato di essere stato scelto da Spielberg perché nel suo lavoro emergeva il tentativo di imprimere nel pupazzo di creta la forza e l’innocenza dell’infanzia. Se infatti si tirano in giù gli occhi di un gatto himalayano si può intravedere E.T., le gambe corte poi lo rendono una creatura innocua e indifesa. Tutte queste scelte, apprezzate da Spielberg e inconsapevolmente anche da tutti gli spettatori, hanno fatto di E. T. l’extra-terrestre più famoso del mondo. Se E.T. può essere considerato una sorta di dottor Jekyll, l’alien di Riedley Scott di sicuro rappresenta l’altra faccia dell’alieno: un essere mostruoso e spietato. Alien, infatti, è una vera e propria macchina per uccidere, che si riproduce infettando altri esseri viventi, che muoiono al momento della nascita del piccolo alieno.
L’innocente pupazzo di E.T. e il terrificante meccanismo della bocca di Alien e saranno i principali protagonisti della mostra, che raccoglie anche i rispettivi progetti grafici delle due creazioni e le statuette originali dei Premi Oscar.