“Che succede – si chiede l’acrobata Marion nel film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino in una pausa tra le sue giravolte nello spazio virtuale ma insieme vertiginoso del tendone del circo – se il tempo è una malattia come se qualche volta ci si dovesse chinare per vivere ancora?”. Questa figura dell’acrobata, che, professionista del movimento nello spazio, diviene portavoce contemporaneamente del malessere del proprio tempo ci introduce al tema di quella sorta di mutazione genetica della dimensione dello spazio-tempo che si produce nel corso del Novecento e che ha tra i suoi più titolati esploratori, nella seconda metà del secolo proprio Fernand Braudel.
La rivoluzione spaziale che si esprime nella drastica riduzione della distanza ha modificato anche la percezione del tempo: l’ordine della successione temporale è irreversibilmente soppiantato dal disordine della simultaneità. Eccesso di spazio rimpiazza il tempo reale con quello virtuale mentre proliferano i non-luoghi (Virilio e Augé).
La globalizzazione: come fenomeno in tensione entro le dinamiche novecentesche. Dal dopoguerra a oggi. Spazio e tempo metropolitano. La fabbrica: dal taylorismo al just in time. Tra non-luoghi e divertissment.
Rivoluzione percezione spaziale. Paul Cézanne inaugura un nuovo spazio. Dalla prospettiva rinascimentale allo spazio dei cubisti. Marc Bloch, Lucien Febvre, Fernand Braudel “pittori” del nuovo spazio storiografico.
Braudel: spazio e storia.
Tappe della mondializzazione e il nuovo disegno dello spazio-mondo in Fernand Braudel. La globalizzazione come fenomeno inscritto ex origine nell’economia-mondo. Spazialità e modernizzazione.
Tempo sperimentale. Bachelard e il gruppo X crise. Affrancamento dai parametri del vicino e del lontano. Bloch. Il tempo elastico in Braudel. La discontinuità del tempo.
Lo spazio-tempo. Ernst Bloch. Fernand Braudel e il tempo come gabbia. Il tempo e lo spazio della narrazione in Il Mediterraneo (Ranger, de Certeau, Zumthor).
I cortocircuiti dello spazio e del tempo: l’altro di Braudel. Dopo Braudel: lo spazio impazzito (microstoria, macrostoria). Il tempo azzerato.
Riferimenti Bibliografici
- M. Augè, Non-luoghi, Milano, Elèuthera, 1993;*
- G. Bachelard, La formazione dello spirito scientifico, Milano, Cortina, 1995;*
- E. Bloch, Experimentum mundi, a cura di G. Cunico, Brescia, Queriniana, 1980;*
- M. Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico, Torino, Einaudi, 1969;*
- M. Bloch, Storici e storia, Torino, Einaudi, 1997;*
- F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II, voll. 2, Torino, Einaudi, 1976;*
- F. Braudel, I tempi della storia. Testimonianze personali e saggi inediti, in «Inchiesta», nn. 63, 64, gennaio-giugno 1984;*
- G. Gemelli, Tempo sperimentale e tempo degli esperti: alle origini della storia della scienza, in M. Salvati (a cura di), Scienza narrazione tempo, Milano, Franco Angeli, 1985;*
- G. Gemelli, Fernand Braudel e l’Europa universale, Venezia, Marsilio, 1990;*
- D. Harvey, La crisi della modernità, Milano, Il Saggiatore, 1993;*
- S. Kern, Il tempo e lo spazio. La percezione dello spazio tra otto e novecento, Bologna, Il Mulino, 1988;*
- M. Schapiro, Cézanne, Milano, Garzanti, 1983 (le parti che riguardano i dipinti raffiguranti Mont Sainte-Victoire tra il 1904 e il 1906);
- P. Virilio, L’inertie polaire, Paris, Ch. Bourgois, 1990.*
Testi di riferimento per la lezione
- M. Bloch, Introduzione. Osservazioni metodologiche; Le grandi fasi dell’occupazione del suolo, in I caratteri originali della storia rurale francese, Torino, Einaudi, 1973, pp. XXI-XXIX, 3-24;*
- F. Braudel, Introduzione; Innanzitutto descrivere, vedere, far vedere; La distanza: una misura che varia, in L’identità della Francia. Spazio e storia, Milano, Il Saggiatore, 1986, pp. 9-22, 29-47, 95-108;*
- L. Febvre, Morfologia sociale o geografia umana; Il problema delle frontiere e le regioni naturali degli Stati Uniti, in La terra e l’evoluzione umana, Torino, Einaudi, 1980, pp. 45-79, 349-359.*
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