Scrivere la storia del corpo del papa significa ricostruire i modi in cui fu vissuta la tensione esistente tra la fisicità del papa – il papa inteso nella sua dimensione umana, fisica, corporea – e l’istituzione del papato. Questa storia del corpo del papa inizia dal periodo in cui un discorso su questi problemi affiora nelle fonti (sec. XI) e ne percorre l’itinerario fino alla fine del Medio Evo.
Negli ultimi secoli del Medio Evo, un ricco dispositivo – rituale e retorico – si venne elaborando intorno al tema della caducità e della transitorietà. Si tratta di una ritualità possente, che ha conosciuto una storia secolare, che qui viene seguita in parte fino ai giorni nostri. E’ una ritualità che differenzia il corpo del papa da quello del re. Per il papa, il rapporto tra corporeità e funzione non si pone come per il re, che ha un duplice corpo, come ha chiarito E. K. Kantorowicz nel suo celebre libro I due corpi del re.
Questa ritualità di autoumiliazione trova un suo prolungamento ‘naturale’ al momento della morte del papa, la cui storia è affrontata in modo sistematico. Per comprendere storicamente questo lungo travaglio rituale si è dovuta riscrivere anche la storia dei saccheggi e spogli che avvenivano tradizionalmente alla morte del papa o alla sua elezione.
Una conclusione appare certa: soltanto per il pontefice romano è stato adottato un dispositivo di automiliazione così ricco e complesso. Inoltre, anche riti che di per sé riguardano ogni cristiano – come il cerimoniale delle ceneri – accoglie elementi di specificità, nei confronti del pontefice romano, il che è ovviamente di un grande interesse per la storia del papato romano, inteso nella sua duplice dimensione, fisica e istituzionale.
Se i riti di umiliazione occupano un posto centrale in una storia del corpo del papa, altri aspetti meritano attenzione. Il corpo del papa è infatti sede di una strategia – retorica e dispositiva – di una grande complessità.
Il papa è un sovrano diverso dai re e dagli imperatori, perchè il suo potere – negli ultimi secoli del Medio Evo – è duplice: spirituale e temporale. Proprio in quel periodo, la vita del papa intesa nella sua dimensione umana è sottomessa a un complesso dispositivo retorico e rituale in termini di purificazione simbolica. Appartiene, ad esempio, a questa prospettiva la storia della veste candida che ancora oggi il papa porta quotidianamente.
E il corpo fisico, inteso nella sua dimensione di storia della salute? A questo proposito, l’attenzione si è concentrata sul Duecento: un secolo di straordinaria importanza in Europa per la medicina e le scienze della natura. Di fatto, la ricostruzione dei vivacissimi interessi della corte papale del secolo XIII per la medicina e le scienze della natura (ottica, astronomia, alchimia, concetto di elixir e così via) segnala un potenziale contrasto tra caducità e prolongatio vitae, tra brevità e immortalità. In questo senso, il pontificato di Bonifacio VIII (1294-1303) appare come particolarmente ricco di elementi, da inserire in una prospettiva di lettura di natura antropologica.
Riferimenti Bibliografici
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- Schimmelpfennig B., «Papal Coronations in Avignon», Coronations. Medieval and Early Modern Monarchic Ritual, ed. J. M. Bak, University of California Press, 1990, pp. 179-196.
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