Profezia e carisma

La dimensione emozionale del legame sociale

  • Enrico Pozzi

    Docente di Psicologia sociale - Università La Sapienza, Roma

  • giovedì 16 Marzo 2000 - 17,00
Centro Studi Religiosi

Il 18 novembre 1978, un gruppo californiano caratterizzato da un duplice messianesimo politico e religioso si suicida collettivamente nella giungla della Guiana. Questo suicidio è l’esito di un percorso ventennale illuminato dal sole nero della profezia e del carisma. Con la forza di un evento estremo, esso ci pone di fronte ad un punto d’arrivo scandaloso che investe di domande il funzionamento e il senso dello slancio profetico e dell’epifania carismatica nella modernità.

Il metodo, dunque il sentiero, di una possibile risposta si snoda attraverso Weber e Durkheim. Da Weber la profezia e il carisma ricevono il dono pericoloso del sociale. Non sono più solo verbo e gesto in cui si esprime la Potenza, ma espressioni dinamiche del sociale, funzioni di formazioni sociali, modalità del potere sociale e delle sue logiche, forme attraverso le quali il sociale si affanna a nascere e, in taluni casi, a morire. Durkheim sposta il discorso sulla dimensione sacra della realtà come garante ed emanazione della coesione sociale; dietro l’anelito totalizzante del sacro sta la totalità sociale, e il vincolo ‘religioso’ non è altro che una delle tante anamorfosi del legame sociale.

Ma in Durkheim come in Weber rimane un punto cieco. In qualche modo, singoli esseri umani acconsentono al carisma, credono al profeta, fanno proprio il vincolo sociale. Entra sulla scena un’altra dimensione, che possiamo solo definire psicologica. Weber lo aveva intuito, quando aveva annotato en passant che la comprensione del capo carismatico esige che si capisca il consenso di chi lo riconosce come tale. Al cuore sociale della profezia e del carisma si affacciano le emozioni. Il sacro come manifestazione del vincolo sociale si popola di un coacervo di processi psichici tanto primitivi quanto potenti. Si intuiscono altre scene, ben lontane dal contratto sociale, animate dalla sessualità, dall’identificazione, dalla scissione, dalla perdita del confine dell’Io, da fantasmi arcaici.

La vicenda dei 912 morti di Jonestown diventa la narrazione che aiuta a pensare questa zona d’ombra nella quale il sociale si intreccia con il sacro sotto il segno del carisma. Essa permette di cogliere gli strani rivoli che prende l’animus profetico all’interno del disincantamento del mondo che caratterizzerebbe la modernità. In questo modo essa ci porta a legare il destino del sacro al labirinto della socialità postmoderna, e a percepire meglio le forme fruste del sacro che abitano poveramente in noi e intorno a noi, ridotte a simulacri psicologici di un vincolo sociale fragile e impoverito.

Riferimenti Bibliografici


- Narrazione di un suicidio collettivo, a cura di E. Pozzi, Il Corpo, 1994, II, 2 [si tratta della trascrizione commentata della cassetta sulla quale il People’s Temple ha registrato il suicidio in corso];*
- Cavalli L., Il capo carismatico, Bologna 1981;*
- Durkheim E., Le forme elementari della vita religiosa, Milano 1963 (1912);*
- Durkheim E., Il suicidio, Milano 1962 (1897);*
- Festinger L., H. W. Riecken, S. Schachter, When Prophecy Fails, Minneapolis 1956;
- Freud S., Psicologia delle masse e analisi dell’Io, in Opere, Torino 1970 (1921), v. IX;*
- Pozzi E., Il carisma malato. Il People’s Temple e il suicidio collettivo di Jonestown, Napoli 1992;*
- Weber M., Economia e società, Milano 1961, v. II (capitolo su Il potere carismatico);*
- Wright S.A. (ed.), Armageddon in Waco, Critical Perspectives on the Branch Davidian Conflict, Chicago 1995.

Testi di riferimento per la lezione

- Pozzi E., Il corpo del profeta, in Gli occhi d’Alessandro, a cura di S. Bertelli e C. Grottanelli, Laboratorio di storia, Firenze, Ponte alle Grazie 1990.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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