Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’ampia diffusione delle più diverse pratiche di filosofia per bambini. Talvolta queste pratiche hanno elaborato rigidi protocolli, in altri casi si sono sviluppate empiricamente metodologie plurali sulla base delle singole sensibilità individuali. Altrettanto diversa è stata la concezione della filosofia utilizzata come base del lavoro didattico ed educativo: la filosofia come introduzione alle pratiche democratiche, come ricerca della verità, come costruzione di un’argomentazione logica, come forma di avviamento alla conoscenza scientifica. Meno sviluppato, invece, è stato il lavoro educativo con i bambini attraverso la valorizzazione del ruolo del sapere filosofico nell’analisi delle questioni etiche; ed è proprio su questo terreno che intende muoversi il progetto pluriennale Piccole ragioni. Filosofia con i bambini che la Fondazione Collegio San Carlo e l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Modena hanno inaugurato nell’ottobre 2010.
Lo scopo del progetto – quest’anno dedicato al tema Autonomia, dopo quelli degli scorsi anni dedicati ai temi «Il bene e il male», «Utopia» e «Ordine/disordine» – consiste nello sviluppo, da parte del bambino, di una riflessione critica su questioni di carattere etico che appaiono spesso scontate, così da prefigurare una forma di sapere filosofico inteso come meraviglia, stupore, sapere critico. Convinzione del progetto è infatti che nello sviluppo conoscitivo del bambino vi sia uno spazio talvolta trascurato relativo alla conoscenza etica, spesso lasciata in secondo piano rispetto allo sviluppo dell’intelligenza cognitiva e al riconoscimento delle emozioni.
Partendo ovviamente dalla consapevolezza che il bambino possiede già idee e rappresentazioni mentali riguardanti i temi etici, che tuttavia dovranno emergere con chiarezza e consolidarsi tramite i percorsi scelti e strutturati dalle insegnanti, la domanda cui si dovrà cercare di rispondere è la seguente: cosa pensano i bambini della possibilità di costruire un mondo migliore? In questo senso il bambino viene visto come "filosofo", ovvero come pensatore che, a suo modo, è capace di elaborare una particolare visione del mondo e delle cose. Una maggiore attenzione alle questioni etiche dovrebbe infatti favorire la nascita di una prima consapevolezza critica da parte del bambino nella sfera dell’agire collettivo e della vita in comune, in modo da interiorizzare attivamente i valori necessari alla convivenza pacifica e al rispetto degli altri. Il risultato di questo percorso di esplicitazione delle questioni etiche dovrebbe condurre alla definizione dell’immagine del "bambino-filosofo", protagonista attivo di un percorso di apprendimento e di riflessione sulle questioni etiche a partire da esperienze concretamente sviluppate sul piano metaforico inteso come piano fondamentale per l’attività conoscitiva, che non può essere riducibile esclusivamente alla dimensione concettuale. L’idea-guida del progetto consiste, dunque, nel favorire il processo di riflessione autonoma e nel rendere queste riflessioni visibili attraverso i canali comunicativi più vicini al bambino come, per esempio, le attività grafiche, l’invenzione di racconti o la drammatizzazione. È comunque ovvio che, nel lavoro didattico ed educativo, il tema dell’autonomia dovrà essere declinato secondo forme comprensibili al bambino e soprattutto vicine alle sue esperienze quotidiane, quali i temi della diversità, del rispetto reciproco, delle regole.
Il progetto – che anche quest’anno sarà in parte aperto al pubblico e in parte riservato alle insegnanti delle scuole d’infanzia comunali che vi hanno aderito – sarà inaugurato dall’incontro pubblico dal titolo Educazione all’autonomia, tenuto da Claudio Baraldi e Alfonso M. Iacono, in programma mercoledì 23 ottobre alle ore 17 presso la Fondazione San Carlo, con l’introduzione di Roberto Franchini e Adriana Querzè.
Riepilogo
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