In ogni cultura i sistemi religiosi hanno inciso sulla costruzione della famiglia da molteplici prospettive. Dentro le relazioni familiari passa in primo luogo una frontiera del sacro che coincide con il dare la vita, con il gesto creativo che nell’esperienza della generazione assicura anche il perdurare delle generazioni. Essendo in ottica religiosa progetto di maschio e femmina, la famiglia si fonda sulla custodia del matrimonio (prima “società naturale” nella tradizione patristica), innescando complesse relazioni tra la legge della città e i sistemi di diritto religioso che tutte le religioni del Libro, in fasi diverse della loro storia, sono giunte a costruire. Nel passaggio dalla definizione dei rapporti tra i membri della famiglia al ruolo pubblico di questa cellula sociale, le religioni hanno in diverse forme accentuato e promosso il contributo dei sistemi familiari all’integrazione sociale e alla tutela del bene comune.
Assodata la pregnanza religiosa della famiglia, si possono comunque individuare due strategie complessive adottate dalle culture nella sua elaborazione. Da un lato si è formulato un progetto di naturalizzazione, che dà priorità alle relazioni biologiche e di sangue e che tende a considerare la famiglia come un sistema inscritto nell’immutabilità della Natura, quindi esente nei suoi fondamenti dalle determinazioni della storia e della società. Dall’altro in diversi contesti culturali si sono compiute mosse di istituzionalizzazione, che hanno determinato “società di vita” fondate, per via giuridica, su patti di convivenza e di condivisione nei quali si mette in comune, appunto, la vita dei contraenti. Attraverso complesse vicende storiche segnate dalla formulazione di variegate argomentazioni giuridiche, dottrine teologiche concorrenti e visioni conflittuali della società, queste due diverse concezioni del fondamento della famiglia continuano a essere riconoscibili nei dibattiti del presente.
Tuttavia non si comprenderebbe appieno la complessità attuale delle discussioni sulla famiglia se non se ne misurassero le profonde trasformazioni antropologiche e storiche. È pertanto indispensabile mettere da parte la visione di un passato omogeneo e indifferenziato, per apprezzare invece i cambiamenti radicali che sono via via intervenuti nella formazione delle famiglie, nel modo in cui esse si formavano e si scioglievano, nell’autorità costituita al loro interno, nelle relazioni tra i loro membri, negli strumenti giuridici per la loro protezione e nel loro potere e prestigio sociale. Il lavoro di antropologi, storici, demografi e giuristi ha indicato la via per una classificazione delle forme storiche di unità familiari, sfatando alcuni miti semplicistici e mostrando invece la grande varietà di configurazioni delle famiglie (nucleari, estese, multiple, a ceppo) a seconda dei tempi e degli spazi.
A questo quadro di lungo periodo il Centro Studi Religiosi dedica il ciclo di lezioni pubbliche per l’anno 2007/2008. Nella prima parte il programma si snoderà attraverso due momenti cruciali nella costruzione istituzionale e sociale dell’idea di famiglia. Il caso greco, e più in generale classico, mostrerà le regole giuridiche, le prassi rituali e le strategie di negoziazione sottese all’elaborazione della famiglia, mentre l’esperienza del movimento di Gesù, letta attraverso i paradigmi più avanzati delle scienze sociali, farà emergere il potenziale di rottura che il legame carismatico del discepolato ha esercitato sulle strutture tradizionali della parentela.
In una seconda parte verrà ricostruito l’ordine cristiano della famiglia. Dapprima si presterà attenzione all’edificazione di una teologia del matrimonio e della famiglia nel pensiero patristico, che per molti versi costituisce tutt’oggi il cardine della dottrina. Si registrerà quindi il ruolo che il modello, anche iconografico, della Sacra Famiglia ha esercitato nell’idea moderna di famiglia, a cavallo tra ordine patriarcale e raggiungimento dell’uguaglianza tra i coniugi. L’importanza della famiglia come cinghia di trasmissione tra reti primarie e società verrà ulteriormente sottolineata evidenziando come la stessa concezione filosofica del bene comune non possa evitare di misurarsi con la definizione della famiglia.
Dopo aver preso in considerazione le fonti teologiche e la prassi giuridica del diritto di famiglia in un sistema di diritto religioso quale l’islamico, il ciclo si concluderà indicando alcune prospettive paradossali nella configurazione comunicativa dei legami contemporanei, sospesi tra consumo dissipatorio e senso comunitario, tra eros e agape, in un processo nel quale le relazioni tra amore e famiglia, tra etica e religione, sembrano in corso di ridefinizione.
Riepilogo
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Informazioni e contatti | La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005) e, nei limiti della normativa vigente, prevede l'esonero dal servizio per i partecipanti. Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena. Tel. 059/421210, fax 059/421260 csr@fondazionesancarlo.it www.fondazionesancarlo.it |