Dopo una lunga eclisse in cui pareva che la natura fosse stata definitivamente assicurata dalla scienza alla sfera dell’utile, di nuovo essa fa problema, irrita e ostacola stili di pensiero, abitudini di vita e pratiche “razionali” d”azione. In ciò buona parte di quella che poteva chiamarsi “la tradizione della modernità” si trova ad essere quantomeno inadeguata, in ritardo, a volte anche paradossalmente controdeterminata.
Senza dubbio la tecnica ha ricivilizzato e pervaso il mondo, esibendo il proprio potere sulla natura. Tuttavia l’avvento della megamacchina, con i suoi effetti collaterali non previsti, ha dissolto quelle stesse mitologie e metaforiche della natura che, sorte nella prima modernità, legittimavano l’operare della techne nel mondo. I decrementi progressivi di efficacia e la stessa perdita di visibilità dell’oggetto tecnico risultano essere contraccolpi indotti da quella antropizzazione “strumentale” dell’ambiente vitale che ha fatto emergere la fragilità del mondo in cui viviamo.
Il confronto con la natura non si limita peraltro alla sua presa di possesso tecnico-scientifica. Nello stesso momento in cui elabora immagini della natura, rendendola intelligibile culturalmente, l’uomo trova infatti anche il modo di autocomprendersi per loro tramite. Tradizionalmente le identità collettive e individuali venivano giustificate sulla base di un procedimento di “naturalizzazione” delle differenze culturali. Nella modernità l’immagine della natura diviene eccentrica rispetto all’ orizzonte di senso dell’esistenza e quelle stesse identità perdono un aggancio sostanziale subendo in ciascun istante della vita sociale processi di strutturazione-destrutturazione.
Ripensare la natura e la relazione che l’uomo intrattiene con essa ci pare divenga uno degli esiti necessari della compiuta modernità.
Proseguendo l”indagine di lungo periodo sulle questioni che intersecano il concetto di cultura, e di confronto fra le culture (in particolare Tecnica e Cultura: come le tecnologie fanno mondo, 1994/95), il ciclo si propone di fare il punto sugli sviluppi delle riflessione odierna sul rapporto Natura/Identità. Si intende focalizzare l’attenzione verso alcune delle sue trasformazioni significative e sui luoghi in cui esso ha maggiore condensazione problematica – il confine uomo/animale, il corpo, l’immagine geografica del mondo, l’ecologia, l’etnia – , con lo sguardo critico delle diverse scienze della cultura.
Riepilogo
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